Il concetto del risparmio energetico di un edificio nasce nel 1963 con la progettazione bioclimatica, ovvero quell'architettura pensata per sfruttare le risorse climatiche della natura per creare un ambiente domestico salutare e risparmiare sull'utilizzo di combustibili fossili. L'architettura bioclimatica riesce a controllare gli eventi climatici in modo da creare sistemi di condizionamento, di riscaldamento e captazione dell'energia solare per minimizzare la distruzione della natura e avere un connubio tra salute, benessere, energia ed ecosostenibilità. L'efficienza energetica negli edifici dunque concerne tutti gli elementi indispensabili per l'ambiente domestico che utilizzino elettricità ed energia termica e che siano pensati in modo da sfruttare le condizioni climatiche per incrementare i benefici e ridurre le spese.
Per ogni edificio può essere effettuata una diagnosi che delinei il profilo del consumo energetico di un edificio o di un gruppo di edifici e quantifichi le opportunità di risparmio in termini costi-benefici. Essa tiene in considerazione di alcuni elementi essenziali per la determinazione del risparmio energetico di un edificio:
La bioedilizia mira all'isolamento termico dell'edificio per ovviare le dispersioni di calore, vuole ridurre le emissioni ambientali, proteggere dalle onde elettromagnetiche e punta all'utilizzazione di materiali che siano non tossici, biodegradabili e che possano soprattutte essere riciclati. Un edificio costruito a risparmio energetico porta ad un miglioramento della salute di chi ci vive, e a parità di prezzo con i sistemi tradizionali utilizzati per i fabbisogni domestici, si ottiene un concreto risparmio energetico che ammortizza i costi iniziali.
In una casa in genere il 31% dell'energia totale viene consumato in elettricità, mentre il 44 % in energia termica, il più delle volte per climatizzare un ambiente (maggiore è l'apporto energetico per il riscaldamento). Il resto dell'energia viene speso con gli elettrodomestici, quindi su l'energia totale il 2% solamente viene sottratto per l'illuminazione, il 5% viene disperso con l'utilizzo di elettrodomestici, il 78% per il riscaldamento, il 15% per l'acqua calda e il 25% se si hanno sistemi di raffreddamento dell'ambiente. Da questo si deduce che è strettamente importante nella considerazione del risparmio energetico degli edifici, essere dotati di impianti a grande rendimento ambientale che consumino poco e risparmio energia. Poiché la maggior parte di energia viene dispersa nel riscaldamento sarebbe ottimo utilizzare, ad esempio, centrali termiche collegate a pannelli solari, pannelli irradianti a pavimento che utilizzino caldaie di condensazione, pompe di calore connesse a sistemi ecosostenibili che sottragano calore dall'esterno per apportarlo all'interno di un ambiente, e molte altre trovate dell'edilizia applicabili alla termoidraulica.